FRASI DI Peter Handke


Tanto estraneo può diventare solo ciò che si ama alla follia.
Peter Handke
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De-pensarsi… finché non vi sia più nulla di sé e tutto si perda nel vento e nel sole, nulla, tranne un piccolo punto di dolore.
Peter Handke, il peso del mondo
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Il mito di Narciso: come se non fosse proprio la lunga e attenta contemplazione della propria immagine allo specchio a darci la forza e la schiettezza per osservare a lungo gli altri.
Peter Handke, il peso del mondo
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L’elemento del ridicolo nella sessualità: utilizzare una tecnica.
Peter Handke, il peso del mondo
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Mai cercare paragoni! Essi vengono vissuti.
Peter Handke, il peso del mondo
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Aveva trent’anni e viveva in un quartiere residenziale di bungalow che terrazzava il pendio meridionale di un monte non alto, giusto al di sopra dei fumi di una grande città. Aveva i capelli castani e degli occhi grigi che anche quando non guardava nessuno talvolta si riempivano di luce, senza che per questo il suo viso avesse a mutare. In un tardo pomeriggio d’inverno era seduta nella luce gialla che veniva da fuori, davanti alla finestra del vasto soggiorno, alla macchina da cucire elettrica, con accanto il figlio di otto anni, che faceva un tema per la scuola. Una delle due pareti lunghe dell’ambiente era costituita da un’unica vetrata di là della quale c’era una terrazza tenuta a prato, un albero di Natale gettato via e il muro senza finestre della casa attigua. Il bambino, seduto a un tavolo di legno scuro, era curvo sul quaderno e faceva scricchiolare il pennino e sporgeva la lingua lambendosi le labbra. Di tanto in tanto si fermava, guardava fuori della vetrata per poi riprendere con maggior zelo; oppure lanciava un’occhiata alla madre che, sebbene guardasse altrove, se ne accorgeva e la ricambiava. La donna era sposata col direttore vendite della filiale locale di una ditta di porcellane nota in tutta Europa, e quella sera egli sarebbe tornato da un viaggio d’affari in Scandinavia, durato varie settimane. La famiglia non era ricca, ma viveva agiatamente, senza dover pensare al denaro; il bungalow l’avevano in affitto, poiché l’uomo poteva essere trasferito da un momento all’altro.
La donna mancina
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Non c’è bisogno di mandare a memoria le frasi: esse anzi possono essere tranquillamente dimenticate, il bello è che ciò nonostante rimangono in testa.
Peter Handke, il peso del mondo
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Pian piano il silenzio esterno della sera si tramuta nell’interiore calore del corpo.
Peter Handke, il peso del mondo
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Quando il bambino era bambino,
camminava con le braccia ciondoloni,
voleva che il ruscello fosse un fiume,
il fiume un torrente
e questa pozzanghera il mare.

Quando il bambino era bambino,
non sapeva di essere un bambino,
per lui tutto aveva un’anima
e tutte le anime erano un tutt’uno.

Quando il bambino era bambino
non aveva opinioni su nulla,
non aveva abitudini,
sedeva spesso con le gambe incrociate,
e di colpo si metteva a correre,
aveva un vortice tra i capelli
e non faceva facce da fotografo.

Quando il bambino era bambino,
era l’epoca di queste domande:
perché io sono io, e perché non sei tu?
perché sono qui, e perché non sono lì?
quando comincia il tempo, e dove finisce lo spazio?
la vita sotto il sole è forse solo un sogno?
non è solo l’apparenza di un mondo davanti al mondo
quello che vedo, sento e odoro?
c’è veramente il male e gente veramente cattiva?
come può essere che io, che sono io,
non c’ero prima di diventare,
e che, una volta, io, che sono io,
non sarò più quello che sono?

Quando il bambino era bambino,
si strozzava con gli spinaci, i piselli, il riso al latte,
e con il cavolfiore bollito,
e adesso mangia tutto questo, e non solo per necessità.

Quando il bambino era bambino,
una volta si svegliò in un letto sconosciuto,
e adesso questo gli succede sempre.
Molte persone gli sembravano belle,
e adesso questo gli succede solo in qualche raro caso di fortuna.

Si immaginava chiaramente il Paradiso,
e adesso riesce appena a sospettarlo,
non riusciva a immaginarsi il nulla,
e oggi trema alla sua idea.

Quando il bambino era bambino,
giocava con entusiasmo,
e, adesso, è tutto immerso nella cosa come allora,
soltanto quando questa cosa è il suo lavoro.

Quando il bambino era bambino,
per nutrirsi gli bastavano pane e mela,
ed è ancora così.

Quando il bambino era bambino,
le bacche gli cadevano in mano come solo le bacche sanno cadere,
ed è ancora così,
le noci fresche gli raspavano la lingua,
ed è ancora così,
a ogni monte,
sentiva nostalgia per una montagna ancora più alta,
e in ogni città,
sentiva nostalgia per una città ancora più grande,
ed è ancora così,
sulla cima di un albero prendeva le ciliegie tutto euforico,
com’è ancora oggi,
aveva timore davanti a ogni estraneo,
e continua ad averlo,
aspettava la prima neve,
e continua ad aspettarla.

Quando il bambino era bambino,
lanciava contro l’albero un bastone come fosse una lancia,
che ancora continua a vibrare.
Peter Handke
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Il nesso è possibile. Ogni singolo istante della mia vita combacia con ogni altro – senza anelli di congiunzione. Un legame immediato esiste; basta che io lo liberi nella fantasia.
Sorger, da Lento ritorno a casa
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Tanto estraneo può diventare solo ciò che si ama alla follia.
Peter Handke
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Non c’è bisogno di mandare a memoria le frasi: esse anzi possono essere tranquillamente dimenticate, il bello è che ciò nonostante rimangono in testa

Peter Handke
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