FRASI SUI COLPI DI FULMINE

Lei, è stato un evento che mi ha travolto fortemente, troppo fortemente. Ed io, forse, ero troppo distratto o troppo disattento per non innamorarmi.
C. Bukowski

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Quando ti entra dentro, un viaggio è un colpo di fulmine, una profezia smaniosa di avverarsi.
Azzurra Carpo, In Amazzonia
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Capitano a volte incontri con persone a noi assolutamente estranee, per le quali proviamo interesse fin dal primo sguardo, all’improvviso, in maniera inaspettata, prima che una sola parola venga pronunciata.

Fëdor Michajlovič Dostoevskij
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Ma vederla fu amarla, amare solo lei, e amare per sempre.
Robert Turns
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“L’amore a prima vista è come vivere un secolo in un secondo.
F Truffaut
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“- Non è quello che dici: è quello che non dici.
Non un’ombra di trasalimento, un bisbiglio di eccitazione.
Questo rapporto ha la stessa passione di nibbi reali.
Voglio che qualcuno ti travolga, voglio che tu leviti,
voglio che tu canti con rapimento e danzi come un derviscio.
Abbi una felicità delirante o almeno non respingerla.
Lo so che ti suona smielato, ma l’amore è passione,
ossessione, qualcuno senza cui non vivi,
io ti dico: buttati a capofitto,
trova qualcuno da amare alla follia
e che ti ami alla stessa maniera. Come trovarlo?
Beh, dimentica il cervello e ascolta il tuo cuore.
Io non sento il tuo cuore.
Perché la verità, tesoro, è che non ha senso vivere se manca questo.
Fare il viaggio e non innamorarsi profondamente,
beh, equivale a non vivere.
Ma devi tentare, perché se non hai tentato,
non hai mai vissuto. Non respingere,
chissà, esiste il colpo di fulmine!”.
Vi presentoJoeBlack
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Credi nel colpo di fulmine o devo ripassarti davanti?
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L’amore a prima vista spesso non è che una svista
Roberto Gervaso
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A Matilde era capitato in sorte di entrare prima nella casa di un Professore con moglie incontentabile e gelosa, e poi in quella di una Signora, che non era granché più di lei in quanto a origini, ma che raccontava delle barzellette con cui la faceva ridere fino alle lacrime perché non avevano né capo né coda, e soprattutto era moglie di un commerciante facoltoso, con la passione per le opere d’arte; si era trovata perciò a fare i lavori addirittura in una villa, fra quadri, mobili e soprammobili da sogno, come in una reggia. Senza per questo montarsi la testa o provare invidia. Perché per lei, nella sua semplicità, ognuno doveva essere felice solo per quello che aveva.

Ma il più bello che la riguardava era arrivato dopo. Quando, sempre a servizio dalla Signora delle barzellette, aveva conosciuto un giovane che le era apparso come l’arcangelo Gabriele, benché non avesse gli occhi cerulei e i capelli biondi, anzi. Lei mostrava più della sua età, che era quella di un’adolescente, e il giovane, ingannato dalle sue forme, l’aveva fermata per strada:

«Lo sa, signorina, che è incantevole?».

D’accordo, quel giorno aveva una borsetta e delle scarpe nuove che erano uno splendore, e stavano proprio bene con il vestito di lino stampato, ma incantevole, dài, e poi addirittura signorina, erano parole che l’avevano colpita. E quando mai qualcuno si era rivolto a lei in quel modo? Tuttavia non aveva risposto, tirando via, e questo sì che sapeva farlo impettita, l’aveva imparato dal Professore da cui era stata, e peccato solo non avere come lui i baffi a spazzolino, per imitarlo anche nel come si faceva a mettere in soggezione le persone. E difatti, col giovane, il suo fare contegnoso non aveva sortito l’effetto che a metà, prova ne era che l’aveva seguita fino alla villa, e per di più, una mezz’ora dopo, da una finestra del primo piano, tra il fogliame degli alberi del giardino, lo aveva scorto ancora là. Per lei? Impossibile. Quindi, benché il giovane non avesse l’aspetto di un malintenzionato, Matilde aveva sentito il dovere di avvertire la Signora, raccontandole tutto, e restando confusa perché quella, invece di preoccuparsi, si era messa bellamente a ridere. Era mica una delle sue barzellette!

«Sei un’ingenua. Non pensi che possa essere un corteggiatore?».

«Se mi ha avvicinata una volta sola!».

«E cosa vuol dire? Sarai stata per lui un colpo di fulmine. Sei una bella figliola, e…».

«Io?».

Matilde non si era mai accorta di essere avvenente, né aveva mai pensato alla propria persona come a qualcosa che potesse colpire qualcuno, ma visto che la Signora, che era la sua padrona, non poteva sbagliarsi, a quelle parole era rimasta turbata. Solo per poco, s’intende. Perché interessarsi di se stessa proprio non poteva, quando a questo mondo c’erano secondo lei tante cose e persone per le quali adoperarsi che lo meritavano di più.

Col giovane, in ogni caso, tutto sarebbe finito lì, da dimenticarsene presto, se l’indomani e anche nei giorni successivi non lo avesse visto, sempre di pomeriggio, ancora davanti alla villa, come se gli avesse dato appuntamento. Cosa che non era affatto vera. E la Signora, benevola:

«Io anche ti credo! Ma sei sicura che nei giorni scorsi non ti abbia seguita per strada mentre venivi qui o tornavi a casa?».

«Sicura, no. Ma perché avrebbe dovuto?».

La Signora, che era di ampie vedute, si era di nuovo dìvertíta:

«Vuoi che lo chiediamo a lui? Così vediamo chi è, e che intenzioni ha. Chiamalo su».

Stelio Mattioni, Tululù
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Come ti vidi m’innamorai, e tu sorridi perché lo sai
Arrigo Boito

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Dell’amicizia a prima vista, come dell’amore a prima vista, va detto che è la sola vera
H.Melville

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I fulmini sono più frequenti durante i temporali che a ciel sereno. I colpi di fulmine al contrario.
Dino Basili

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Il colpo di fulmine è pigrizia dell’intelligenza, un errore che non si è avuto il coraggio o la possibilità di riconoscere al momento di commetterlo.
Charles Baudelaire

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