FRASI SUI PAPPAGALLI

Ricordi i pappagalli davanti alla finestra della tua camera? Erano di un verde talmente perfetto che parevano foglie… almeno finché un colpo di vento non li faceva volare nel cielo dell’alba.
Kamala Nair, Una casa di petali rossi
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Odio l'”umanità” e tutto ciò che è astratto, però amo la gente. Gli amanti dell'”umanità” di solito odiano la gente e i bambini, e tengono in casa cagnolini e pappagalli.

Roy Campbell, Light On A Dark Horse
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Mentire alla propria maniera è quasi meglio che dire una verità che appartiene ad altri; nel primo caso, tu sei una persona, ma nel secondo sei solo un pappagallo!
Fëdor Dostoevskij, Delitto e castigo
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Una volta hanno incrociato un pappagallo con una tigre. Non sanno cosa sia diventato, ma quando parla tutti lo ascoltano.

Henny Youngman
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Quello che vidi fu… tanti pappagalli e di tante diverse specie che era una meraviglia; alcuni colorati di verde, altri di uno splendido giallo limone e altri neri e ben in carne; e il canto degli altri uccelli che stavano negli alberi era cosa così soave e melodica, che molte volte rimanemmo ad ascoltare tale dolcezza. Gli alberi che vidi sono di tale e tanta bellezza e leggerezza che pensammo di trovarci nel paradiso terrestre…
Amerigo Vespucci da “Lettere sul mondo nuovo”

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Chi non sopporta di essere contraddetto deve discutere con un pappagallo.

Nino Barbieri
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L’uomo ripete spesso il nome di Dio a pappagallo e si aspetta dei frutti dall’agire così. Il vero cercatore deve avere quella fede viva che scacci la menzogna della ripetizione meccanica non soltanto dal proprio cuore, ma anche da quello degli altri.

Mahatma Gandhi
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L’uccello che ha la voce più sgradevole, il pappagallo, è quello che parla meglio. Non si dica che egli non comprende quello che dice. Senza dubbio, ripeterà ciarliero tutto il suo patrimonio di parole per ore ed ore, per il semplice gusto di parlare e per il fatto che sta in compagnia di uomini. Ma entro i limiti delle cose che comprende può imparare anche a capire quello che dice. Si insegnino a un pappagallo delle ingiurie, in modo che si faccia una idea del loro significato (è uno dei sommi piaceri dei marinai che tornano veleggiando dai paesi tropicali); lo si stuzzichi, e si vedrà ben presto che sa far uso dei suoi insulti non meno appropriatamente di un’erbivendola berlinese. Lo stesso si dica per quel che riguarda la richiesta di leccornie.
Friedrich Engels
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COME ogni sabato, Max aveva fatto un giro al mercato delle pulci di Porte de Clignancourt, raggiungendolo a piedi dal lato nord della collina di Montmartre. Da principio si era limitato a curiosare sul banco del venditore presso il quale Lea aveva cambiato le Nike macchiate che Perrette le aveva regalato la settimana prima. Poi entrò nel capannone dov’erano esposti articoli coloniali di provenienza militare, e stava frugando in un gran mucchio di oggetti eterogenei quando scorse, in fondo al locale, due tizi piuttosto ben messi e molto agitati. Ebbe l’impressione che stessero litigando, ma non era affar suo. Soltanto dopo si accorse del pappagallo: i due stavano tentando di catturarlo.

Allora sì, che diventava affar suo.

Il pappagallo si difendeva, sferrando gran colpi di becco. Il più basso dei due lo afferrò per la punta di un’ala, ma il volatile, rapido come un lampo, si girò, beccandogli il dito a sangue. Max vide la bocca del piccoletto aprirsi in un grido di dolore, mentre l’altro, lo spilungone, assestava inferocito un pugno tremendo sul capo dell’animale. Il ragazzo si avvicinò, e gli parve che il pappagallo, stordito, urlasse: «Assass… Assass…» Uno dei due tirò fuori una museruola. Mettere la museruola a un pappagallo!
Denis Guedj , Il teorema del pappagallo
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