LA RAGAZZA FANTASMA * SOPHIE KINSELLA


A volte mi sento molto avanti rispetto ai miei genitori, come deve essersi sentito Einstein nei confronti degli amici che insistevano: “L’universo è piatto, Albert, dai retta a noi”, e dentro di se lui pensava: “Lo so che è curvo, e un giorno ve lo dimostrerò”.
Sophie Kinsella, LA RAGAZZA FANTASMA
***

Era una donna forte, incapace di scendere a compromessi.
Aveva il gusto… di fare succedere le cose, sia a se stessa che agli altri.
Sophie Kinsella, LA RAGAZZA FANTASMA
***

È facile non tenere la famiglia nella giusta considerazione, darla per scontata. Ma la nostra famiglia è la nostra storia, parte di ciò che siamo
Sophie Kinsella, LA RAGAZZA FANTASMA
***

«Ci siamo!» Ginny si rialza dal lettore CD. «Tra un attimo comincia.» Spegne la tivù con il telecomando, ed entrambe rimaniamo immobili in attesa della musica. Ed eccola: un’orchestra degli anni Venti che suona un brioso pezzo jazz. Si sentono fruscii e il suono è debole, così dopo un attimo Ginny alza il volume al massimo.
All’altro lato della sala, un vecchio con una coperta scozzese sulle ginocchia e una bombola d’ossigeno accanto gira la testa. Sui visi degli anziani balena un lampo di riconoscimento. Qualcuno si mette a canticchiare con voce tremula. Una donna batte il tempo con la mano, totalmente rapita dalla melodia. «Lo adorano!» esclama Ginny. «Che bella idea! Peccato non averci pensato prima!»
Mentre li guardo, mi viene un groppo in gola: dentro sono tutti come Sadie, vero? Dentro hanno tutti vent’anni. I capelli  bianchi, la pelle rugosa sono solo involucri. Il vecchio con la bombola d’ossigeno ai suoi tempi probabilmente era un azzimato rubacuori. La donna con gli occhi cisposi e lo sguardo distante forse era una ragazzina pestifera che faceva scherzi agli amici. Sono stati tutti giovani, con le loro storie d’amore, gli amici, le feste, e una vita infinita davanti…
Mentre sono lì impalata a guardarli, accade una cosa stranissima: mi sembra di vederli come erano un tempo. Vedo i loro io giovani e vibranti uscire dai corpi, scuotersi di dosso la vecchiaia e cominciare a ballare a tempo di musica. Ballano tutti il charleston, scalciando rapidi e leggeri, con i capelli scuri e forti e le membra di nuovo agili. Ridono e, tenendosi stretti per mano, buttano indietro la testa.
Sbatto le palpebre. La visione è finita. Guardo la sala piena di vecchi immobili. Scruto con attenzione Ginny, ma lei se ne sta là, sorride contenta e canticchia a bocca chiusa su un motivo del CD.
Sophie Kinsella, LA RAGAZZA FANTASMA
***

SociBook del.icio.us Digg Facebook Google Yahoo Buzz StumbleUpon

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *